Una storia in borraccia

 Tutto quello che presento sul portale a sua volta porta con se qualcosa di emozionante.

Non deve per forza mostrare una storia formidabile, perché anche i piccoli dettagli possono creare tutti assieme una passione davvero intrigante. 

Da quando ho iniziato a collezionare materiale americano mi sono capitate molte situazioni e molti oggetti che mi hanno saputo sorprendere, che mi hanno saputo abbracciare e coinvolgere da tutta la loro storia che potevano esternare. 

Ma a volte capitano certe circostanze davvero troppo strane, quelle cose che quasi ti senti che fai fatica a raccontare.

Dico questo perché alcune persone che leggeranno questo articolo potranno essere liberi di non credere a quello che vi sto narrando, ma credetemi o no, è andata proprio in questo modo.

Come sempre, cercherò in semplici passi di farvi capire tutto fin dall'inizio.


L'inizio...

Oggi, che vi sto scrivendo questa storia è esattamente il 9 Gennaio 2020, ma per partire bisogna tornare in quella calda mattinata di Luglio 2019.

Era una domenica, una tipica domenica mattina da mercatino delle pulci, presente qui nella mia zona.

Il giro era ormai proseguito senza poter trovare nulla di mio interesse, ma proprio lungo il percorso del ritorno l'occhio mi cadde all'interno di un secchiello, dentro il quale erano contenuti alcuni pezzi di materiale ferroso da scavo. 

Poche cose, anzi pochissime e la maggior parte di esse ormai talmente logore da non essere più appetibili per nessun motivo. 

Ma l'oggetto che era li dentro che mi catturò era lei: una borraccia americana.

Lo sapete, io ho un debole per le borracce. 

Ne potrei trovare mille e mille ne prenderei, non so come spiegarlo ma hanno qualcosa che mi affascina. 

Allora, l'afferrai e subito notai che non era assolutamente completa, ma mancava interamente di tutto il collo e di conseguenza di tutta la sua chiusura.

Inoltre le condizioni stesse della borraccia erano veramente pessime che quasi per pochi istanti mi bloccarono il pensiero di acquistarla. 

Ma mentre la girai nella mano sotto quel forte sole d'estate, vidi chiaramente che riportava un incisione di numeri e lettere, quello era chiaramente un "laundry number."

M1132

 Il laundry number come sappiamo comprendeva la prima lettera del cognome unita alle ultime 4 cifre del codice di matricola.

Con questo i soldati americani marcavano i loro oggetti per non confonderli con quelli degli altri. 

La borraccia presenta chiaramente segni di bruciature oltre che di ossidazione.

Questo ci fa già capire alcune cose, la prima è che essendo bruciata deve essere stata recuperata da una classica "buca rifiuti" americana  in cui i soldati durante i bivacchi vi buttavano tutto quello che era di scarto dando poi tutto a fuoco e richiudendo la buca.

Così facendo non lasciavano tracce in giro che potevano far scoprire le postazioni utilizzate. 

Secondo, è che se la borraccia è andata a finire in questo punto il motivo è da ricercare nella mancanza del collo.

Probabilmente si ruppe, rendendola inutilizzabile e il suo proprietario la gettò via.

Con il tempo ho scoperto che questo tipo di rottura di collo non era poi così tanto rara, anzi era molto facile che a seguito di urti ben precisi il collo si dissaldasse completamente. 

E qui avete una chiara dimostrazione fotografica.

Esempio rottura
Esempio rottura
La borraccia ritrovata
La borraccia ritrovata

La borraccia in oggetto è una Vollrath, molto diffusa tra le borracce belliche.

L'azienda oggi chiamata "The Vollrath Company"  è attiva alla produzione di articoli e oggetti in acciaio inox e alluminio, ma nel  periodo della guerra a partire dal 1941, convertì l'intera produzione a forniture destinate all'esercito americano. 

E' datata 1943 ed è realizzata non in acciaio inox, ma bensì in un acciaio più scadente simile allo zincato e questo lo si può capire dalla ruggine che in alcune parti è affiorata, sebbene con molta difficoltà. 


LA SCOPERTA

Ricordo bene che appena giunsi a casa (qualche ora dopo) mi misi subito alla possibile ricerca del proprietario.

Ma spesso partendo solamente dal numero del laundry è veramente difficile che in pochi istanti si riesca a giungere alla persona esatta ed infatti fu così.

Uscirono moltissimi omonimi che mi scoraggiarono ad ulteriori ricerche e quindi la riposi giù nella cantina al buio e al freddo, abbandonata a se stessa ancora una volta.

Il 29 dicembre 2019 non so esattamente per quale motivo mi diressi nella cantina.

Nel sistemare alcune cose notai nuovamente la borraccia e decisi di portarla in casa con l'obbiettivo di riprovare nell'ardua impresa di capire a chi appartenesse. 

Partii ad osservarla centimetro per centimetro nel tentativo di poter trovare qualche informazione in più, ma sinceramente ne ero molto scettico. 

Presi allora la torcia led portatile ed iniziai a fare dei riflessi di luce sulla superficie metallica nella speranza di poter intravedere tra lo sporco dei  segni o qualcosa che mi ricordasse una lettera. 

Non tardò molto il mio occhio a cadere su una scritta in particolare: ITALY.

Dettaglio scritta "italy"
Dettaglio scritta "italy"

A questo punto qualche barlume in più di speranza si accese e riprovai nuovamente a fare delle ricerche per esclusione ma senza un'iniziale perlomeno del nome sarebbe potuto essere chiunque in mezzo a tutti quei cognomi con la M.

Andai avanti ancora a lungo a scrutarla, quando mi accorsi di altre lettere che messe assieme nella difficoltà dell'ossidazione mi rivelarono la parola "ORAN".

Dettaglio scritta "oran"
Dettaglio scritta "oran"

Oran od Orano è una città algerina che dopo la sua conquista nel 1942 (Operazione Torch) servì per luogo di approdo per numerose truppe americane nell'attesa di arrivare in Italia.

Qualcosa mi continuava a spingere nel non demordere la ricerca ma di guardare ancora ed ancora questa borraccia perché sentivo in me che ero sempre più vicino al mio obbiettivo e che non poteva finire solamente in questo modo.

Il dettaglio

Come capirete continuai ad esaminarla, ad un certo punto osservandola nella parte sottostante (dove è presente la marcatura della ditta produttrice) trovai finalmente il dettaglio più importante che mi fece esplodere di contentezza: l'incisione delle iniziali del nome  J W M.

A questo punto la fortuna non mi poteva abbandonare e con questo dettaglio,  la strada verso la soluzione era ormai aperta. 

Non impiegai molto andando per esclusione tra i tanti veterani per poter attribuire la borraccia ad uno solo di questi: il soldato Jonh William Messenger.

La ricerca

Report NARA
Report NARA

Dopo aver trovato il riscontro sull'archivio americano del NARA (qui accanto il report) mi misi alla ricerca della sua tomba nell'intento di poter trovare quel particolare che mi potesse confermare e porre fine a tutta questa storia eliminando ogni possibile incertezza.

Il suo formulario era stato caricato, ma senza alcuna informazione o foto, solo una cosa mi fece rimanere di GHIACCIO.

Osservai la sua data di decesso e mi resi conto che Messenger era morto esattamente il 29 dicembre del 1953.

Non ci potevo credere! Nello stesso giorno di 66 anni più tardi mi misi alla sua ricerca, un qualcosa di veramente incredibile che mi fece anche (non mi vergogno a dirlo) un po paura in quell'esatto istante.

Sentì come se qualcosa di soprannaturale mi avesse spinto proprio quel giorno a non mollare ma continuare a cercare, perché li erano contenute tutte le informazioni che mi avrebbero portato a Messenger.

Le foto della tomba e l'identificazione finale

Ora volevo assolutamente avere la certezza assoluta e scongiurare che non mi potessi aver preso un abbaglio, allora cercai di contattare qualcuno vicino alla gestione del cimitero di Long Island National Cemetery a Suffolk Country, New York per la richiesta di una foto della lapide.

Le ricerche via Facebook mi portarono a contattare il "WREATHS ACROSS AMERICA" di questo cimitero.

Questa associazione si occupa della raccolta fondi e volontariato per onorare e ricordare tutti i veterani e i caduti delle guerre americane tramite la deposizione di una corona commemorativa. (Info Wreaths Across America)

La persona con cui ho avuto il  contattato si dimostrò entusiasta,  dopo il racconto di quanto avevo appena scoperto e si precipitò alcuni giorni dopo al cimitero per potermi inviare le foto della tomba del sodato Messanger.

Quando me le inviò e le vidi quasi non ci potevo credere, la fortuna ancora una volta era dalla mia parte, sulla lapide vi era scritto il reggimento dove prestò servizio:

 

🎄 361 INFANTRY REGIMENT - 91 INFANTRY DIVISION 🎄

 

Come ben sapete la 361 Inf. Reg. è famoso per aver combattuto con estrema durezza nella Campagna D'Italia : ROMA -ARNO  / NORTH APENNINES / PO VALLEY .

In particolare nella Linea Gotica, Passo della Futa, Monghidoro, Loiano, Livergnano, Monte Adone e Pianoro, passarono tutto l'inverno 1944/1945 con difficoltà molto pesanti e perdendo molti uomini. 

E sono proprio questi i posti da dove la borraccia potrebbe provenire.


John William Messenger nacque il 4 agosto del 1906 in un luogo non precisato della Gran Bretagna.

Nella vita civile era un macellaio o comunque un addetto alla lavorazione della carne.

Il 21 settembre del 1943 si arruolò e da li a poco sbarcò ad Oran per poi arrivare sul fronte di guerra Italiano.

Fu insignito della Bronze Star Medal come indicato sulla lapide con l'acronimo BSM.

Termina qui (almeno per ora) la storia di questo incredibile pezzo di ferro, che mi ha saputo emozionare tantissimo. 

Purtroppo non ho avuto nessun riscontro o notizie di famigliari ancora in vita e nemmeno sulla sua morte.

Ma chissà magari qualcuno di loro passerà un giorno di qui e leggerà questa storia che per come mi si è presentata ha davvero dell'incredibile e mi piace pensare che ci sia stato un qualcosa di veramente profondo che mi abbia spinto ad indagare  proprio nell'anniversario del suo 66° anno dalla sua morte.

Devo ringraziare pubblicamente e di cuore il gestore della pagina Fecebook di "WREATHS ACROSS AMERICA di Long Island National Cemetery" e lodare il loro importante lavoro di ricordare tuttI questi soldati, THANK YOU.

Qui sotto alcune foto del lavoro svolto dall'associazione al cimitero di Messenger nel Dicembre 2019.