Il restauro fai da te, alcuni consigli...

Spesso, ci troviamo difronte a reperti che hanno alle spalle moltissimi anni,  se poi a tutti questi anni passati viene aggiunta una cattiva conservazione, risulta normale ritrovarci "faccia a faccia" con ruggine, scolorimenti, muffe e chi più ne ha più ne metta.

Viene quindi d'obbligo eseguire su questi pezzi un'azione di restauro,  che deve essere conservativa per non andare ad alterare la genuinità del pezzo stesso.

Prima di effettuare qualsiasi operazione di rigeneramento, chiediamoci sempre:

-è veramente necessaria?

-com'era l'oggetto in origine?

Il rischio è sempre quello, ad opera finita di aver dato troppa luce e troppo rinnovo ad un pezzo con anni di storia dietro di se, guardarlo, ed avere la percezione di averla cancellata.

Quindi facciamo sempre attenzione.

Quello che seguirà qui sotto, sono piccoli e semplici consigli miei personali di come mi sono trovato bene io, nel restauro di metalli e legni principalmente.

Spero possa esservi utile anche questo.


L'acido Ossalico

Acido ossalico (click zoom)
Acido ossalico (click zoom)

L'acido ossalico è per molti collezionisti recuperanti, come una manna dal cielo.

Infatti con questo acido, potremmo andare a recuperare tutti quegli oggetti metallici che presentano una leggera-media ruggine.

Particolarità che lo rendono così prediletto, rispetto ad altri prodotti, è quella di lasciare totalmente inalterata la vernice rimanente sottostante all'ossidazione, distaccando solo la ruggine.

Le modalità di utilizzo sono molto semplici:

Va sciolta una certa quantità di prodotto in acqua calda (che accelera il processo), poi andrà immerso l'oggetto.

Seguiranno due o più bagni con leggere spazzolate ( es. spazzolino da denti) fino ad ottenere il risultato voluto.

La quantità di acido ossalico da utilizzare è da sperimentare, sul senso che ognuno ha una sua dose, che varia anche in base alle condizioni dell'oggetto da recuperare, uno standard è circa un cucchiaio per ogni litro d'acqua, non esagerate mai, perché poi rischiate che a fine trattamento l'oggetto per l'eccessiva concentrazione di prodotto diventi patinato di GIALLO.

A fine processo, a risultato ottenuto, sciacquate abbondantemente con acqua e riimmergete l'oggetto in una soluzione (questa volta basica) di acqua + BICARBONATO DI SODIO, in questo modo si annullerà l'azione residua dell'acido.

Io finito questo trattamento do sempre una spruzzata di spray opaco che aiuta ad eliminare altre piccole imperfezioni di colore e conservare l'oggetto senza prodotti aggressivi. 

ATTENZIONE:

L'acido Ossalico è un acido e come tale va trattato, è tossico.  

Quindi quando trattate ricordate queste semplici indicazioni:

-Guanti di protezione

-Occhiali di protezione

-Usatelo solo all'aperto (produce vapori tossici)

Prima e dopo il trattamento con ossalico su cassetta cal.30 (click zoom)
Prima e dopo il trattamento con ossalico su cassetta cal.30 (click zoom)
Prima e dopo il trattamento con ossalico su cassetta cal.30, dettaglio (click zoom)
Prima e dopo il trattamento con ossalico su cassetta cal.30, dettaglio (click zoom)

Le pagliette saponate

Ebbene si, le pagliette saponate non sono utili solo in cucina.

Queste semplici spugnette di acciaio vengono vendute nei supermercati, e sono additivate di un potente sapone sgrassante. 

Risultano perfette per la pulitura di bossoli, ogive, ma anche per spazzolare a tempi intervallati gli oggetti immersi nella soluzione di acido ossalico che abbiamo visto sopra.

Hanno un costo veramente irrisorio, in quanto un pacchetto da 12 pezzi ha un costo di circa 0,70 -0,90 centesimi di euro, quindi poca spesa e tanta resa.

Vi posto qui un esempio, di un pezzo che ho io stesso pulito, un bossolo calibro 50.

Preso come lo vedete nel "prima" e, solo trattato con una di queste spugnette, sciacquato e null'altro.

Provare per credere. 

Fate sempre attenzione a quanta pressione fate mentre le utilizzate, poiché hanno un potere abrasivo abbastanza marcato.


Il restauro dei legni [punto 1 ]

Questo è un argomento molto vario, dentro al quale ci sarebbe da scrivere tanto, esistono molte scuole di pensiero  esperienze del settore, prodotti specifici e tecniche, per ottenere rifiniture e risultati eccellenti.

Io non sono nulla di tutto questo, mi limito nel potervi descrivere alcuni passaggi che ho effettuato su alcuni pezzi, ottenendo risultati molto buoni e che chiunque può eseguire.

Il restauro dei legni nel nostro caso rappresentano principalmente casse portamunizioni, che possono sembrare facili restauri, ma vi posso assicurare che non è così semplice ottenere un buon risultato, specialmente se sulla cassa sono presenti anche scritte, timbri da conservare e far risaltare con il restauro e non si sa che prodotti utilizzare, unito al fatto che quasi sempre si tratta di legno molto povero.

Importante è valutare subito le condizioni iniziali dell'oggetto, principalmente per eseguire la prima pulizia che deve essere effettuata accuratamente prima del trattamento al fine di eliminare varie tracce di terra, sporco di vario genere che può essere legato tenacemente alle fibre del legno.

Occorrerà per prima cosa soffiare con aria compressa ogni punto della cassa e poi munirsi di spugna e secchiello con sola acqua e iniziare a sfregare il legno, ammorbidendo le incrostazioni più tenaci e ricordandosi spesso di sciacquare la spugna ed avere continuamente acqua pulita.

Se il legno non è stato imbrattato di sostanze chimiche o particolari, già questa operazione dovrebbe portare ad un miglioramento.

Il restauro dei legni [punto 2]

Bene, arrivati a questo punto, con la nostra ipotetica "cassa" scrostata, pulita ed asciugata ci prepariamo al trattamento vero e proprio con prodotti specifici, che nel mio caso sono solamente tre, nulla di complicato o ricercato, quindi alla portata di tutti.  

Facciamo subito un elenco dei materiali:

-Pennello da 24-36 va benissimo;

-Impregnante per legno, all'acqua con finitura cerata-opaca, neutro che risalta le venature del legno e non colora;

-Cera d'api con essenza di trementina 

-Lana d'acciaio del 0000

Si parte quindi con la prima fase, che sta nello spennellare completamente la cassa con l'impregnante, a seconda delle condizioni potremmo dare anche 4-5 mani senza alcun problema, importante è che il prodotto sia asciutto tra una mano e l'altra.

Fatto questo, la fase due sta nella finitura che darà maggiore risalto alle scritte (se presenti) e un effetto antico, del tempo, che a mio parere la cassa deve mantenere. 

Per fare questo trattamento ci servirà della cera d'api neutra, con essenza di trementina che sarà da distribuire sul legno con un pezzo di lana di acciaio numero 0000 (la più fine). Utilizzando questa paglietta il trattamento entrerà ancora più in profondità nutrendo il legno, per un effetto davvero molto bello. 

Vi posto ora una foto con mezza cassa trattata con la cera e mezza no, spero si capisca bene la tipologia di finitura che andremo ad ottenere.

Tempo 2 ore per l'asciugatura e poi una bella passata con uno straccio, la cassa è finita.

Come detto all'inizio si tratta veramente di semplici operazioni che ci permettono il raggiungimento di un buon risultato senza essere esperti, come poi non lo sono nemmeno io, fate sempre attenzione al grado di lucidità che volete dare alla vostro legno, in quel caso cambiate la vernice impregnante con una semi-lucida o lucida, mantenendo sempre però la realisticità del pezzo.

Difficilmente i legni per uso militare, (come casse portamunizioni) erano a finitura lucida.

Io tendo anche a lasciare inalterati piccoli angoli di legno rotti o mancanti, che a mio parere rendono l'oggetto rustico, vissuto come solo un pezzo di storia vero sa essere.

BUON LAVORO, SPERO SIA STATA UTILE.


Elettrolisi

In questo ultimo periodo ho avuto modo di sperimentare una tecnica per eliminare in modo facile la ruggine più tenace.

Il metodo che vi vado a illustrare è l'elettrolisi.

Per utilizzare questo sistema servono poche attrezzature ma tanta attenzione.

L'elettrolisi è da utilizzare quando il nostro piccolo reperto è ormai attaccato inesorabilmente dalla ruggine, dove ormai anche l'acido ossalico farebbe ben poco.

RICORDATE PERO' CHE CON L'ELETTROLISI RIPORTERETE L'OGGETTO A FERRO NUDO, PERDENDO OGNI PICCOLA TRACCIA DI COLORE.

 

Quindi per prima cosa controllate di avere:

-guanti di gomma resistenti agli acidi

-occhiali di protezione

-che non ci siano bambini nelle vicinanze

-posto ben areato, meglio all'aperto

 

Bene ora quello che vi servirà sarà:

-Trasformatore 12 volt (io ho usato un carica batterie tipo quello da cellulare)

-Bacchetta di acciaio inox (anche un cucchiaio potrà andar bene)

-Soda caustica in scaglie

-2 morsetti a coccodrillo (rosso e nero)

-Contenitore di plastica

-Mollettina di metallo

Ora non dovremo fare altro che mettere un po di acqua nel contenitore un po di soda caustica (1 cucchiaio per litro d'acqua) attaccare il polo negativo al pezzo da pulire (meglio se fate ponte come in foto con una molletta) e il positivo al pezzo di acciaio inox, immergete il tutto e  FATE ATTENZIONE CHE I DUE POLI IMMERSI NON VADANO A TOCCARSI MI RACCOMANDO.

Se avete fatto tutto bene vedrete piano piano emergere delle bollicine (ossigeno dall'inox e idrogeno dalla ruggine) nel giro di circa 4-5 ore, recuperate il pezzo e sciacquatelo in acqua e grattatelo con una spazzolina, vedrete la ruggine staccarsi, se non basta ripetere un altro bagno.

 

I tempi e le modalità dipendono sempre dalle condizioni dell'oggetto e dalla sua grandezza.

Controllate spesso che il trasformatore non si scaldi eccessivamente e USATE PRUDENZA. 

Finito il trattamento una bella passata di olio e il pezzo è finito.

Alcuni esempi qui sotto.