GUIDA AGLI ELMETTI M1 BELLICI

La produzione di elmetti M1 nella Seconda Guerra Mondiale ebbe inizio nel 1941 e cessò nel 1945.

 

Le ditte appaltatrici furono soltanto due:

 

 -Schlueter che produsse circa 2.000.000 di elmetti;

 

- McCord Radiator and Mfg. Co., Detroit, Mich. che produsse circa 20.000.000 di elmetti;

 

L'elmetto americano a differenza di quelli adottati degli altri eserciti del periodo possedeva oltre al guscio esterno in acciaio, anche un guscio leggero interno adibito al fissaggio del cinghiaggio (per l'appoggio della testa) e prende il nome di LINER.

 

Grazie a questo sistema era possibile avere una perfetta regolazione dei punti di appoggio della testa.

Era rimovibile e realizzato di vari materiali nel corso degli anni.

Inizialmente si utilizzò per formare la calotta il cartone pressato e più avanti si utilizzarono vari strati di resina e tessuto pressati assieme. 

 

All'interno vi è una fascia parasudore che avvolge  l'intera fronte da davanti a dietro, una striscia di tessuto posteriore di appoggio nella zona del cervelletto e una sospensione a 3 vie per l'appoggio centrale-superiore della testa. Tutto questo insieme di fettucce di tessuto è chiamato webbing.

INTERNO TIPICO DI UN LINER AMERICANO WW2

Cerchio GIALLO : sospensione centrale 

Cerchio VERDE :  fascia parasudore (headband)

Rettangolo ARANCIO :  supporto nuca  (neckband)

Cosa cambia da un guscio McCord a Schlueter?

Nella foto qui sopra abbiamo a sinistra un guscio McCord e a destra un guscio Schlueter. 

I particolari che cambiano tra questi due produttori sono molteplici, ma il più eloquente è sicuramente lo stampo. 

A uno sguardo non esperto possono sembrare uguali, ma se notate il McCord possiede un disegno più arrotondato, morbido, ben visibile verso la linea frontale-laterale dell'elmo.

Inoltre anche il frontalino è più pronunciato rispetto al Schlueter.

La rifinitura esterna ha una colorazione spesso molto più ruvida a differenza del McCord e anche i ganci fissi (in particolare) possono avere caratteristiche di poco diverse. 

La punzonatura interna nel Schlueter è sempre accompagnata da il classico numero di lotto (non associabile ai McCord) e una grossa S.

GALLERY

Datazione elmetti m1 McCord

I gusci prodotti dalla McCord Radiator possono essere databili attraverso un numero di lotto stampato all'interno del guscio, in posizione interna - frontale. 

Questo era il numero di produzione che veniva dato inizialmente alle lastre di acciaio utilizzate e ripetuto all'interno del guscio finito per poter risalire nel caso a difetti di produzione. 

ESEMPIO DI PUNZONATURA MCCORD:

 *Questi numeri a volte risultano illeggibili o addirittura scoparsi a causa del logorio del metallo, unito al fatto che erano punzonati in modo superficiale.

NUMERO DI LOTTO  DATA APPROSSIMATIVA DI PRODUZIONE
0-100 Gennaio 1941 - Marzo 1942
100-200 Aprile 1942 - Giugno 1942
200-300 Luglio 1942 - Settembre 1942
300-400 Ottobre 1942 - Dicembre 1942
400-500 Gennaio 1943 - Aprile 1943
500-600 Maggio 1943 - Agosto 1943
600-700

Settembre 1943 - Ottobre 1943

700-800 Novembre 1943 - Febbraio 1944
800-900 Marzo 1944 - Maggio 1944
900-1000 Giugno 1944 - Agosto 1944
1000-1100 Settembre 1944 - Novembre 1944
1100-1200 Dicembre 1944 - Febbraio 1945
1200-1300 Marzo 1945 - Giugno 1945

Datazione elmetti m1 Schlueter

Anche i gusci prodotti dalla Schlueter possono essere in qualche modo datati, ma con molta meno precisione rispetto ai McCord.

E' importante sapere che la loro produzione partì solamente dal Gennaio 1943.

 

ESEMPIO DI PUNZONATURA SCHLUETER:

(Sotto al numero è ben presente la sigla "S")

NUMERO DI LOTTO  ANNO DI PRODUZIONE
10A-203A/220A1  1943
235A-426A/441A 1944
441A-558A 1945

Come identificare un guscio M1 bellico?

Per poter identificare correttamente un guscio di un elmetto M1 americano di epoca bellica, quindi prodotto dal 1941 al 1945 occorre osservare e conoscere alcuni dettagli importanti.  E' ovvio che nel corso degli anni anche questi oggetti hanno subito modifiche e migliorie di transizione, quindi la guida per motivi di spazio cercherò di riassumerla concentrandola il più possibile.

COLORAZIONE:

Il colore standard era il verde scuro, il cosiddetto "olive drab", altre colorazioni con tonalità di verde più chiare-lucide o più scure sono probabili riutilizzi con sovra-riverniciature dopo la guerra o esemplari bellici da osservare a parte.

La vernice prima di essere spruzzata sui gusci veniva mescolata a sughero che dava un effetto ruvido ed antiriflesso, ma che con l'utilizzo si consumava molto precocemente. Sotto due esempi.

BORDINO O RIM:

Il rim non è altro che la bordatura di protezione\rifinitura del guscio.

Fino a fine 1944 furono prodotti in acciaio inox, ma il colore non aveva tenuta e si sverniciavano molto velocemente dando problemi di camuffamento, furono poi costruiti in manganese magnetici sul finire della guerra (verificabili tramite calamita).

Altro dettaglio è la chiusura, se punzonata frontalmente è sempre di produzione bellica certa, se posteriore (dal Novembre 1944, data in cui cessarono i front seam) potrebbe essere ugualmente bellica sul finire della guerra, ma in questo caso bisogna osservare altri dettagli visto che è molto probabile che sia stato fabbricato dopo, come quelli degli anni 50,60,70, ecc...

GANCI:

Tralasciando i rarissimi ganci a D-bale da paracadutista possiamo suddividerli in due tipologie:

Ganci Fissi: tenuti in auge fino al Novembre 1943 e poi sostituiti per motivi di robustezza e sicurezza, gli elmetti con questi ganci non sbagliano: 100% bellici.

Ganci Mobili : introdotti a fine 1943, uguali a quelli utilizzati dopo tutto il dopoguerra, quindi per riconoscere se il guscio è di epoca bellica bisogna vedere anche altri particolari quali il rim, soggolo o la colorazione.

SOTTOGOLA: 

Il sottogola ci aiuta anch'esso a poter dare una data approssimativa di produzione al nostro guscio.

Occorre osservare:

  • Chiusure

1-Questo che vediamo qui sotto è il primo modello di fibbia montata sugli elmetti M1.

Proviene direttamente dagli elmetti modello M1917A1 per i quali è nata.

All'inizio del passaggio dagli M1917A1 agli M1, vennero portate in esaurimento le fibbie rimaste, per poi passare al modello iniziale con la "barretta", visionabile qui sotto subito dopo questo. 

Solitamente gli M1 che portano questo modello fanno parte dei primi lotti con numeri bassi tipo 50A ecc..

2-Sebbene questo dovrebbe essere il "secondo modello", da tutti viene riconosciuto per antonomasia come "primo modello", poiché  adottato su quasi tutti i gusci a ganci fissi, (di gran lunga più diffuso rispetto al M1917A1) sempre con il gancio-fibbia in ottone.

La fibbia è spessa e con un traversino di rinforzo ed è riconoscibile per il colore che assume (color bossolo) e l'attacco a J-hook tagliato a "fetta di salame";

3-La terza versione di fibbia, più semplificata ed alleggerita, che a secondo del periodo di produzione può essere in metallo nero oppure ottonata nera, introdotte già ad inizio 1943 (foto a sx).

Li troviamo per la maggior parte sui gusci a ganci mobili, ma possono essere presenti anche sui ganci fissi verso i numeri di lotto più alti o a causa di riparazioni.

A questa versione di fibbia corrispondono i  j-hook non più appuntiti, per una questione di sicurezza e di pericolosità dovuta alle punte, anch'essi in ferro oppure ottonati. 

**Esistono anche versioni di fibbie transazionali (per motivi di risparmio strategico di materiali) uguali al secondo modello come forma, ma neri e non in ottone. 

Introdotti da luglio 1942 e aboliti a maggio 1944.

Fibbia di transazione
Fibbia di transazione

La foto qui sotto rappresenta una fibbia transazionale molto interessante, in quanto  mantiene ancora i J-hook appuntiti ma realizzati in ferro come la fibbia.  Esempio presente su un mio M1 a ganci mobili.  

  • Soggolo

Il soggolo in canapa era sempre cucito a macchina, come nella foto a filo verde, senza ganci in ferro, ma direttamente sul gancio del guscio.

Per tutto il periodo bellico è stato di color OD3 verso la fine della guerra in OD7.


I LINER

I liner a seconda del periodo di produzione possono avere caratteristiche di fattura molto variabili.

Al di là del materiale utilizzato per formare il liner possiamo trovare materiali diversi anche per quanto riguarda i fissaggi delle sospensioni e la realizzazione delle sospensioni stesse, che per motivi di spazio in questo caso non tratterò nello specifico. 

La colorazione poteva variare leggermente da produttore a produttore, ma molto spesso si presenta come questa in foto: colore verde antiriflesso e leggermente ruvido.

1. liner in cartone pressato 1941-1942 (cardboard compressed)

Questi furono i primi modelli di liner che accompagnarono i gusci prodotti da McCord. In quel momento (1941) l'esercito aveva bisogno di iniziare a produrre il più velocemente possibile elmetti e quindi non avendo avuto altre soluzioni da produttori diversi, produsse liner con questo sistema fino a quando non poté trovare sistema migliore. 

Erano troppo deboli, spessi non adatti all'utilizzo stressante. 

Furono abbandonati dal Novembre 1942.

La ditta principale fu la Hawley, ma certi possono essere anche marcati "General Fiber" azienda subappaltata da Hawley. 

2. liner bassa pressione 1942-1943 (low pressure)

Questa tipologia di stampaggio liner non durò per molto tempo: a fine 1943 vennero eliminati. 

Ancora una volta l'esercito fu costretto ad accettare contratti con sistemi di realizzazione che sapeva fin dall'inizio che non sarebbero stati duraturi, ma la richiesta di prodotto finito era purtroppo troppo alta per non accettarli. 

Questa tecnica era adottata da due ditte, che erano la Saint Clair e la HoodRubber.

Varie striscie di tessuto erano impregnate di resina, posizionate in uno stampo metallico e messe in forma tramite un'operazione di "gonfiaggio".  Si rivelarono ben presto anche questi troppo deboli. 

3. liner alta pressione 1942-1945 (high pressure)

Già a partire dal 1942 questi produttori di liner ad alta pressione erano già attivi nella realizzazione. 

Ma sfortunatamente non erano ancora riusciti a dare tutta la loro disponibilità a questa produzione che partì a così a rilento. 

Si rivelò la soluzione migliore e la più duratura che venne realizzata in gran quantità da ben 7 produttori diversi.  

La tecnica era molto simile a quella dei liner a bassa pressione, ma qui utilizzando una pressione di gran lunga superiore tra stampi metallici si ottenevano risultati quasi impeccabili di stampo. 

Le A-washers dei liner bellici

Molto spesso quando si è in procinto di acquistare o di valutare un liner di un elmetto M1 bellico, ci si sofferma ad osservare tanti dettagli:  dai cinghiaggi alla headband, neckband, il produttore, la colorazione ecc.. e si tralascia di esaminare le rondelle ad A. Sono chiamate nello specifico "A-washers", ed hanno il compito di fissare saldamente il webbing  sulla parte interna del liner. 

Quest'ultime a seconda del colore ci possono indicare in che periodo temporale possa essere stato realizzato ed assemblato il nostro liner, pertanto rappresentano un dettaglio fondamentale da tenere in considerazione .

Antecedenti ai fissaggi ad "A" per un corto periodo (1941-1942) sono stati utilizzati anche dei fermi rettangolari, in particolar modo nei liner in cartone Hawley, qui sotto un esempio, ma anche nei liner a bassa pressione transazionali. 

ESISTONO 4 VERSIONI PRINCIPALI DI A-WASHERS:

A-washers in acciaio

Introdotte attorno settembre - ottobre 1942 al posto di quelle rettangolari, per potersi sagomare meglio con la rotondità interna del liner.

Erano di acciaio nudo, colore grigio,che con il tempo tendeva ad arrugginirsi precocemente.

A-washers in acciaio con rivestimento 

Poco dopo l'uscita delle washers in acciaio nudo, sempre nel 1942 (avendo notato che queste non avevano una buona protezione contro l'ossidazione) uscirono gli stessi fermi ma con una protezione chimica che aveva una rifinitura di colore giallo chiaro.

A-washers in acciaio colore verde

Introdotte a partire dal 1943, sono state dipinte in colore verde.

Il motivo principale di questo cambiamento furono i costi di molto inferiori rispetto al trattamento chimico, ma molto più scadenti.

 

A-washers in ottone nero 

Introdotte a partire dal luglio 1944 le rondelle sono ora costruite in ottone, verniciato di protettivo nero.

Videro la loro comparsa nel teatro Europeo nella fase tarda della guerra.

Successivamente nel dopoguerra le washers furono tutte costruite nuovamente in acciaio verniciato nero. 

Marchi sui Liner Americani bellici

All'interno della calotta dei liner americani di produzione bellica osservando molto bene da vicino al centro internamente, noteremo in rilievo o stampati vari loghi che identificano il produttore del liner,vediamo qui sotto quali erano.

Marchi diversi da questi riportati, portano il liner ad identificarsi come post-bellico o comunque non utilizzato durante il secondo conflitto mondiale.

 

WHESTIGHOUSE ELETRIC COMPANY

Prodotto in Pennsylvania a partire dal 1942, era un liner ad "alta pressione", identificabile grazie alla lettera "W" stampata in rilievo.

Fu il più grande produttore di liner circa 23.000.000 quelli prodotto nei due stabilimenti di Micarta e Bryant Electric.

La produzione cessò il 17 Agosto del 1945.

INLAND MANUFACTURING DIVISION

Prodotto nell'Ohio a partire dal Settembre 1942 era un liner ad "alta pressione",identificabile grazie alla scritta del marchio Inland in rilievo. Produssero circa 1.900.00 liner.

La produzione cessò nel 1943, perché i loro servizi di produzione furono utilizzati per altro.

MINE SAFETY APPLIANCE (MSA)

Prodotto in Pennslyvania a partire dal Settembre 1942, era un liner ad "alta pressione" identificato con la scritta "msa" in rilievo. Produssero circa 2.000.000-4.000.000 di liner. La produzione cessò il 17 Agosto 1945.

SEAMAN PAPER COMPANY

Prodotti a Chicago in Illinois a partire dal Settembre 1942 era un liner ad "alta pressione" identificato con la "s" stampata in rilievo. Ha prodotto circa 2.000.000-4.000.000 di liner.

La produzione cessò il 17 Agosto 1945.

FIRESTON TIRE & RUBBER COMPANY

Prodotto in Ohio a partire dal Settembre 1942 era un liner ad "alta pressione" identificato con la "F" stampata in rilievo.

Produssero circa 7.500.000 liner. La produzione cessò il 17 Agosto 1945.

CAPAC MANUFACTURING COMPANY 

Prodotto a Capac nel Michigan a partire dal Settembre 1942 era un liner ad "alta pressione" identificato con la corce a rilievo e la scritta "capac". Produssero circa 2.000.000.4.000.000 di liner. La produzione cessò il 17 Agosto 1945.

ST.CLAIR LINER

Prodotto nel Michigan a partire dall'Aprile 1942 era un liner a "bassa pressione" identificato  con la scritta di colore giallo stampata "sc" e da un guscio di disegno geometrico diverso. 

Produssero circa 1.300.000 liner. La Produzione cessò nel Gennaio 1944.

INTERNATIONAL MOLDED PLASTISCS INC. (IMP)

Prodotti nel Massachusetts a partire dal Settembre 1942, era un liner ad "alta pressione" identificato da un piccolo uomo stampato in rilievo. Produssero circa 2.000.000-4.000.000 liner. La produzione cessò il 17 Agosto 1945.

THE HOOD RUBBER COMPANY

Prodotto nel Massachusetts a partire dall'Aprile 1942.

Identificato  con le iniziali stampate "hr"color argento e da un guscio di disegno geometrico diverso.  Produssero solo 206.000 liner fino al Gennaio 1944.


Contenuto integrabile.