Alimenti, bottiglie, lattine... parte 2/2

box Ten-in-one ration second 1944

Questa tipologia di razione nacque nel 1943, con lo scopo di dover nutrire 10 uomini per un giorno. 

La razione era confezionata in box contenenti 4 cartoni, confezionando in questo modo packaging  da 5 razioni per ogni contenitore che dovevano servire a cinque uomini per 2 giorni oppure 10 uomini per un giorno.

Erano suddivisi in "Second half of 5 ration " e in First half of 5 ration".

Nel FIRST erano contenuti tutti gli alimenti confezionati in ulteriori pacchetti di cartone come cereali, biscotti, marmellata, fiammiferi, fruit bar,  carta igenica, sigarette ecc... 

Mentre nel SECOND (che è quello che vediamo in foto) vi erano tutte le confezioni di cibo in scatola come latte evaporato, caffè istantaneo, carne in scatola ecc... 

Esistevano nel totale 5 variazioni di menù. ( in foto menù N.1) 

Era comunque da considerarsi una razione totalmente di combattimento. 

Quella in foto proviene dal Belgio dove è stata ritrovata nei primi mesi del 2019.

Condizioni abbastanza buone, per essere pur sempre un cartone con 75 anni di età!


faust coffee (CAFFÈ istantaneo)

Questa lattina prodotta dalla "Forbes Soluble Tea & Coffee Company" contiene circa 8 once (226gr) di caffè in polvere istantaneo. 

L'azienda fonda le sue radici a St. Louis già nel 1853 da James H. Forbes.

Fu attiva nella produzione e commercializzazione di caffè, tè e droghe varie, fino alla sua cessione nel 1956.

Evidentemente durante il periodo bellico questa azienda doveva aver preso qualche contratto di produzione per la fornitura di caffè istantaneo per l'esercito americano.

Da quello che posso dedurre tramite la mai esperienza, ne devono aver prodotto molte lattine di questo modello che vediamo qui sotto, anche se per il web non si trovano molte informazioni. 

Quel che è certo è che ancora oggi non è troppo difficile poterle trovarle, a significato che ne produssero davvero tante, oppure qualcosa non andò a buon fine e non vennero del tutto utilizzate.

Parlando con Charles Forbes, (figlio del padre James H. Forbes) mi ha raccontato che lui non sapeva dell'esistenza di queste lattine e che probabilmente il socio di suo padre ( che aveva un certo peso politico) riuscì ad ottenere contratti con l'esercito. 

Il caffè utilizzato per i soldati oltremare, era un caffè abbastanza scadente, non certo di qualità.

Con una di queste lattine si producevano 18-19 litri di caffè, quindi non faceva di certo parte di una razione individuale, ma presumo che il suo principale impiego era nelle cucine da campo militari. 


soluble coffee ration b

Nelle prime versioni di razioni B unit (1940 inizio 1942) vi era contenuto al loro interno una sola bevanda: il caffè.

Era rappresentato da una polvere di caffè solubile, d'utilizzo molto semplice, in quanto bastava versare il contenuto in acqua calda e mescolare, quindi molto veloce.

Ma la sua conservazione rappresentò una sfida molto tenace. 

Difatti la polvere essendo fortemente igroscopica doveva essere posta in un contenitore altamente sigillato. 

Si pensò così di utilizzare delle piccola lattine di alluminio, che vennero prodotte dalla BARRINGTON HALL, che ideò per prima il processo ideale per ottenere un caffè istantaneo.

Le piccole latte come questa in alluminio non si poterono utilizzare a lungo, poiché diventò ben presto un materiale strategico, da conservare per utilizzi più importanti, come per l'aviazione.

Inoltre il nastro adesivo che teneva unite le due semi-parti tendeva a scollarsi, facendo passare umidità e danneggiando il tutto. 

Per un breve periodo si utilizzò una lattina con un tappo a pressione che garantiva risultati migliori. 

Ecco che allora negli anni successivi il tutto venne confezionato nelle nuove buste di alluminio laminato ad acetato di cellulosa, le stesse che si troveranno poi fino al 1945 e oltre nelle tipiche razioni K. 

Nella foto possiamo vedere due confezioni intonse e piene, mai aperte. 

Tra queste anche una rara non marcata. 


coperchi field ration c

Queste tre porzioni di latta componevano la parte superiore d'apertura di tre lattine contenenti la razione C.

Nel dettaglio erano la "B Unit",  cioè quelle che contenevano cibo secco da poter consumare subito senza alcuna preparazione. 

Tutti i coperchi sono di metallo dorato.

Questo ci indica che sono tutte di seconda versione (post 1940), in quanto le prime produzioni erano senza nessuna finitura, motivo per cui erano poco resistenti alla corrosione e di conseguenza si cercò di ovviare al problema aggiungendo uno strato protettivo.

Le due con la scritta ad inchiostro sono una versione più recente rispetto a quella che è  solamente marcata nel metallo. 

Le scritte "Lemon" e "Coffe" indicavano la bevanda solubile contenuta al loro interno.

Ritrovate in Italia.


Evaporated milk by pet

Questa lattina vuota è stata ritrovata anni fa in una casa lungo la Linea Gotica presso il piccolo paese bolognese di Monterenzio.

Queste confezioni contenevano latte evaporato prodotto dalla "Pet milk company" a St. Luis (Missouri), ancora oggi attiva. 

Non era prodotto direttamente per l'esercito ma proveniva direttamente dal consumo civile, questa era solo una delle tante aziende produttrici e fornitrici di questo alimento.

Il latte evaporato è stato incluso nelle razioni fin dalla Prima Guerra Mondiale. 

L'alimento è ottenuto dall'evaporazione di una parte dell'acqua tramite calore costante al fine di ottenere un condensato senza aggiunta di zuccheri ma che ha un alta percentuale di essi attorno al 30-40% e buon contenuto di vitamina D.

Normalmente queste tipologie di formato si trovavano all'interno della famosa razione chiamata "10-1 ration".

Interessante notare come sia stata aperta tramite un P-38 can opener e con quale fortuna si sia salvata cosi bene l'etichetta attorno.

Nella foto d'epoca, soldati americani in Francia 1944 consumano il loro pasto 10-1.


EVAPORATED MILK BY carnation

Come già abbiamo visto in precedenza per il latte evaporato prodotto dalla "Pet" anche questa lattina conteneva il medesimo contenuto ma prodotto dalla "Carnation Company" che lo ideò nel 1899.

Indistinguibile l'etichetta usata dal brand, che riporta in primo piano dei garofani rossi segno distintivo di questo marchio, oggi assorbito dalla Nestlè, ma ancora commercializzato con lo stesso nome.

La latta in questione è stata ritrovata in Italia, in un posto non precisato sulla Linea Gotica Bolognese. 

Era contenuto anche'essa nelle razione 10 in 1, dove le varie ditte produttrici a seconda degli appalti militari rifornivano i prodotti.  (ultima foto sponsor by www.trademarkandcopyrightlawblog.com)


Emergency ration pemmican

Questa razione era contenuta in diversi kit d'emergenza quali i "life boat-life raft rations", sia ad uso dell'US Navy che USAAF, impacchettati all'interno di una confezione principale assieme ad altri alimenti compatti. 

La pemmican consisteva in un alimento a base di frutta secca come pezzi di mela e uva passa mescolati assieme a grasso animale, il nome infatti deriva da Cree "pimîhkân", dove pimî significa "grasso", in uso alle origini, ai nativi d'America.

All'interno delle razioni K non era mai presente. 

Possiede la chiave d'apertura integrata nella confezione, esistono  anche versioni dopoguerra ma con marcature diverse, che non riportano la dicitura "84-R(A)".

Prodotto dalla Armour and Company, Chicago, Illinois.

Ancora oggi la Pemmican è considerata un cibo di emergenza per le sue proprietà nutritive e caloriche.


Coca-cola 1944 bottle bianca

Stupenda bottiglia di Coca-Cola in vetro, ritrovata in Italia (Toscana) all'interno di un tronco d'albero, lasciata li da un soldato durante il passaggio del fronte nel 1944.

Completa di tappo, non appartenente ma originale della bottiglia.

Riporta sul vetro due "44" che corrispondono alla data 1944.

Le bottiglie trasparenti sono le sole da considerarsi di utilizzo militare, (le belliche riportano il PAT D.105529) non avevano nessun nome di città impresso sul fondo, poiché queste venivano imbottigliate da "stazioni" fisse o portatili anche a bordo di Jeep sia nel teatro Europeo che del Pacifico e il vetro vuoto riutilizzato.

Esistono due teorie (non confermate) sul perché del cambiamento del colore del vetro:

-Il vetro verde, era facilmente identificabile come vetro di utilizzo militare;

-Per il vetro color verde si utilizzava il rame, materiale divenuto sempre più strategico per l'uso bellico e quindi non più da sprecare;

Prodotte a partire dal 1943.


coca-cola 1944 bottle verde

Non sempre l'esercito americano poteva avere le giuste scorte di razioni prodotte per comodità sul territorio occupato e spesso dovevano essere incrementate con quelle in arrivo direttamente dal continente americano. E' il caso delle bottiglie di Coca-cola di colore verde, infatti le versioni (come questa) con stampato sul fondo il paese di produzione non erano destinate all'utilizzo militare, ma in caso di bisogno potevano andare bene uguale.

Riportano lo stesso PAT di quelle trasparenti e sono uguali in tutto per tutto a quest'ultime tranne appunto per la scritta della città sul fondello ed il colore.

Questa è stata ritrovata lungo l'Appenino Bolognese (2014)  in una buca rifiuti, il vetro è datato 1944 ed è stata prodotta a Montgomery in Alabama.

Anche se il vetro è molto abraso conserva il suo fascino di un oggetto che ha passato una terribile guerra.

Per correttezza vi indico che esistono anche altre versioni (del periodo) di vetro verde "ibride" senza scritta sul fondo, più rare a trovarsi.


Bottiglie birra

Ecco 2 esemplari di bottiglie per birra, purtroppo prive di tappo ed etichetta essendo da scavo (italiano) .

Quella chiara è un po più rara, rispetto alle altre scure.

Notare le scritte riportanti "vuoto a perdere".

Quella scura senza date ma con il nome del produttore della bottiglia "Duraglas", la chiara datata, indicata da "44".

Qui la guida per l'identificazione dei vari modelli.


Rheingold Beer

Questa lattina di birra prodotta dalla Rheingold Beer di New York, apparteneva al razionamento riservato alla truppe americane.

Infatti la confezione si presenta di colore verde oliva e riporta la scritta "withdrawn free of internal revenue tax for exportation" ciò indicava l'esonero delle tasse per l'esportazione all'uso militare.

La latta è stata aperta sul fondo all'epoca con quella che sembra essere "l'impronta" lasciata da una lama di una baionetta.

Queste confezioni sono state introdotte tra il 1944-1945 e hanno trovato una larga diffusione sul fronte di guerra Italiano della Linea Gotica.

Questa proviene dall'Appennino Bolognese, ritrovata da scavo e con fortuna ancora conservata egregiamente.


Schmidt's Beer Olive drab

Queste lattine di birra furono appositamente stampate per le truppe USA durante la Seconda Guerra Mondiale.

Erano infatti di colore verde, (chiamate in inglese Olive Drab Beer Cans) per potersi mimetizzare e non riflettere troppo e riportavano in chiaro la dicitura "Withdrawn Free of Internal Revenue Tax for Exportation" quindi non erano sottoposte a dazi o tasse.  Contenuto circa 35cl.

Questa viene direttamente da un ritrovamento sul territorio del Nord Italia, quelle fatte in questa forma furono prodotte dal 1943 al 1945, ma non erano così ampiamente diffuse quanto quelle nel contenitore di vetro, poiché il metallo serviva come materiale strategico ad altri utilizzi più importanti. 


P-38 apriscatole

Denominato P-38 e chiamato in inglese "can opener", era un piccolo apriscatole, progettato e dato in dotazione inizialmente nella razioni K poi successivamente anche nella razioni C.

Il primo modello fu sviluppato nel 1942, per aprire una scatoletta media, sono necessarie almeno 32-34 movimenti per la totale apertura.

Presentava anche un piccolo forellino per poterlo attaccare alla catenella delle piastrine di riconoscimento, anche se molti soldati per maggiore comodità utilizzavano la baionetta o coltelli simili, per un'apertura più veloce.

Questo non riporta marchi, ed è ancora confezionato nella sua bustina originale di carta, prodotto dalla Bloomfield's Chicago.

Ancora oggi viene riprodotto e venduto in tutto il mondo.


Coltello posata m-1926

Coltello modello M-1926 con manico in bachelite nera che faceva parte del set di posate assieme a cucchiaio e forchetta.

Sul manico da un lato troviamo la scritta "US" mentre sull'altro l'anno di produzione (1941) e la ditta produttrice la L.F.&C. (Landers Frary & Clark). 


Pastiglie potabilizzanti

Piccola boccettina di vetro con tappo in metallo contenente circa una decina di pastigliette per disinfettare l'acqua .

Una pastiglia doveva essere abbastanza per disinfettare il contenuto di acqua di una borraccia in dotazione al soldato.

Di solito si trovavano assieme alle razioni o kit di emergenza. 


Gavetta By Ümal

Questa gavetta fu prodotta in Belgio dalla ditta Ümal per l'esercito degli Stati Uniti sul finire della guerra.

La produzione iniziò circa negli ultimi mesi del 1944, quando oramai la nazione era quasi già totalmente liberata dai tedeschi.

Così facendo gli USA cercarono di sostenere e impegnare le industrie locali danneggiate dalla guerra, favorendo per quanto possibile una ripresa.

Il materiale utilizzato è totalmente alluminio leggerissimo, con il manico in ferro zincato molto dolce e sottile rispetto alle gavette standard.

Questo pezzo che proviene direttamente dal Belgio non presenta date.

Questo fatto non successe solo nella nazione belga, infatti anche in Francia vennero prodotti, a partire dal 1945, molte tazze (quelle in accoppiata con le borracce) sempre in alluminio con marcature di industrie francesi. 


GavettE AmericanE 1944

Classiche gavette in acciaio inox composte da piatto e da pentolino.

La staffetta che ferma il coperchio è in ferro, marcata "US M.A. Co. 1944" e "U.S. Leyse 1944".

Pezzi provenienti dai dintorni di Bologna.


Mestolo US 1942

Questo grande mestolo è realizzato in ferro galvanizzato prodotto per l'esercito americano da utilizzarsi ad esempio nei campi cucina durante il rancio per distribuire ai soldati zuppe o anche semplicemente acqua.

Riporta la marcatura "S.M. Co."  che sta a significare l'acronimo della ditta produttrice la Southeastern metals Co. già adibita alla produzione anche di borracce e bicchierini e vassoi multi-portata. 

Datato 1942. 

Ritrovato in Italia da riutilizzo civile, nella fattispecie ho provveduto a sverniciarlo in quanto era stato completamente tinto di bianco. 

Nelle foto d'epoca, si vede chiaramente l'utilizzo di questa tipologia di mestolo.


scatola di cartone per razioni

Scatola di cartone in cui erano contenute n. 6 confezioni in latta del peso ciascuna di circa 3kg di zuppa disidratata di fagioli prodotta dalla Quaker Oats con sede a St. Joseph nel Missuri. 

Queste erano destinate per l'alimentazione dei soldati, su di un lato risulta ben visibile la mezza luna nera e il numero di contratto del Quartermaster che ci indica la fornitura militare.

Il cartone porta impresse tutte le marcature per l'imballo e il confezionato delle spedizioni oltremare come indicate nell'Us Army Specifica No. 100-14A e Navy specifica 39P16a, rilasciato 15 Febbraio 1943,  che delinea tutte le 

marcature per gli imballi destinati per la spedizione all'estero, specialmente dei box di cartone.    In questo caso prodotta nel Novembre 1943.

Mentre il confezionamento del prodotto è del Gennaio 1944.

Il box è stato completamente risanato, rinforzato utilizzando vari strati di colla vinilica, poiché appena ritrovato versava in condizioni estremamente fragili.

Ritrovato recentemente (2015) in Italia centrale, il ritrovamento di questi imballaggi rispetto a quelli in legno è molto più rara, proprio per la natura stessa del materiale.


Cassa razioni C

Cassetta in legno, in cui erano contenute scatolette di razione C in questo caso, come è riportato su un lato della cassa della tipologia "meats and vegetables" cioè carne e verdure.

Ritrovata lungo la Linea Gotica sui Colli Bolognesi.

Mancante di coperchio.


Cassa razioni USA

Altra cassa destinata al trasporto di scatolette contenenti carne e verdure da utilizzare come razionamento.

Ben presente la mezzaluna nera che ci indica la fornitura per l'esercito americano, con numero di contratto del Quartermaster.

All'interno sono ancora visibili i segni lasciati dai contenitori, recuperata e migliorata con un leggero trattamento di impregnate all'acqua neutro.

Datata 16 Dicembre 1942, pezzo proveniente dall'Italia.


SACCO DI FARINA-RAZIONE

Bellissimo sacco di razionamento militare americano che all'epoca conteneva circa 45kg di farina arricchita. 

Possiamo capire che la provenienza è militare e non civile grazie al numero di contratto del Quartermaster e della tipica ed inconfondibile mezza luna nera, posta su tutte le razioni alleate.

Parliamo di farina arricchita a causa dell'aggiunta alla farina di stessa di TIAMINA,  cioè di vitamina B1, il suo uso venne adottato proprio durante la Seconda Guerra Mondiale;   Vi era la convinzione che avrebbe aumentato prestazioni in guerra dei soldati, ciò si basava su uno studio eseguito da Dottor. Russell Wilder.

Il sacchetto presenta alcune riparazioni che sembrano state fatte con stoffa proveniente da un altro contenitore analogo, sicuramente dovuto ad un riutilizzo civile-contadino.

Tanto è vero che è stato recuperato in tempi recenti in un casolare dell'Appennino Bolognese di una anziana signora.

Datato 1944 che rappresenta la data di macina ("milled") della farina quindi, presumibilmente consumata pochi mesi dopo, visto che le farine, anche quelle di oggi non hanno una durata maggiore agli 8-9 mesi.


Stove, Cooking, Gasoline, M1941, 1-Burner

Fornellino da campo, meglio conosciuto come "Coleman mod. 520) nome del suo fabbricante, la Coleman Company con sede a Wichita nel Kansas.

Venne ideato inizialmente per le truppe da montagna, ma in seguito il suo utilizzo si allargò in tutto l'esercito, la prima fornitura per l'esercito americano avvenne nell'ottobre del 1941 con circa 1200 pezzi.

Ma poco dopo fu valutato non totalmente idoneo e venne sostituito con il nuovo modello M-1942, anche se la sua produzione non cesso mai del tutto, difatti a Novembre 1942 la Coleman ne consegnò 5000 pezzi, a ragione del fatto che comunque il manufatto era di qualità ed affidabile.

Il suo funzionamento era a base di benzina, che veniva "vaporizzata" tramite una piccola pompetta integrata nel serbatoio.

Questo in foto è praticamente perfetto, conserva ancora il suo tubicino con retina e ugelli di ricambio, chiave per la manutenzione e il piccolo imbuto.

ll contenitore in metallo (che serviva anche da pentolino) è marcato C.M. MFG CO. 1943, stessa datazione riportata anche sul serbatoio del fornellino.

Pezzo proveniente dal Basso Mantovano.


fornellino m-1942 "aladdin"

Per comprendere questa versione di fornellino portatile denominato "M-1942" bisogna ricollegarsi al modello M-1941.

Quest'ultimo sebbene fosse già entrato in servizio, vide la sua produzione in modalità tampone, difatti il QMC dopo un breve utilizzo operativo lo valutò troppo pesante ed ingombrante da portarsi appresso. 

Così si istituì un nuovo bando di gara per trovare una soluzione a questo problema, che arrivò a metà del 1942 dalla ditta Aladdin Industries (sede in Virginia) che ideò questo fornellino dalle misure e peso radicalmente più ristrette, questo fu valutato ed accettato con successo dal QMC che lo chiamò M-1942.

La  produzione iniziale fu di circa 16500 pezzi, in cui le prime versioni avevano la regolazione del flusso orizzontale,  tramite una grossa rotella posta tra serbatoio e condotto, la seconda è come quella in foto con la classica rotellina in bachelite. 

Come anche per l'M-1941 le specifiche di utilizzo individuale erano riservate per le truppe da montagna, ma ben presto si capi' che poteva essere utile a tutte le truppe impegnate per lunghi e medi periodo lontano dalle cucine.

Funzionante a benzina con lo stesso sistema di funzionamento del Coleman Mod.520 .

Questo in foto è stato ritrovato in Italia, più precisamente sul Lago di Garda sponda Bresciana. 

Marcato 1944, mancante del suo contenitore che poteva fungere anche da pentolino e della chiave per la manutenzione.

Non resta che provarlo!


Poison wood alcohol

Latta contenente "alcool" utilizzato per scaldare le razioni.

Questa confezione (come riporta la scritta) dovrebbe essere bastata per 5 uomini o almeno sei razioni "C" individuali.

Oltre a questo formato esiste anche il più piccolo individuale.

Al suo interno dopo 70 o più anni ho trovato qualche residuo seccato ed un forte odore di alcool misto benzina.


Royal Crown Cola

La Royal Crown Cola è una società che è nata nel 1905. Inizialmente era a conduzione familiare e dopo il successo delle sue bevande analcoliche si è espansa molto velocemente divenendo in poco tempo una vera realtà commerciale.

La bibita era come gusto molto simile alle sue dirette concorrenti (CocaCola Company o Pepsi-Cola) ed era stata creata da Claude Hatcher, giovane farmacista di Columbus (Gerogia) con la passione della formulazione di drinks analcolici. 

Allo scoppio della seconda guerra mondiale, gli accordi presi per queste forniture erano quelle di dover concedere ad ogni soldato a qualsiasi costo ed in qualsiasi parte dove esso si trovasse una bevanda analcolica come queste. 

In questo modo le forniture erano state affidate principalmente alla CocaCola Company, ma anche ad altre aziende similari come la Royal Crown. 

Difatti non è affatto semplice trovare da ritrovamento questi contenitori, al contrario di quelle delle CocaCola che sono di gran lunga più frequenti. 

Questa in mio possesso proviene dagli States ed è una versione leggermente più precoce, riconoscibile per la scritta sul collo della bottiglia in rilievo e non stampata. 

Vetro verde, prodotto dalla Owens Illinois .


7up bottle

Tra le bevande "speciali" che venivano esportate dall'esercito nei teatri di guerra della seconda guerra mondiale per i proprio G.I. vi era anche la famosa bevanda ancora oggi prodotta con il nome di 7UP

Questa bibita fu prodotta per la prima volta nel 1929 da Charles Leiper Grigg nella sua azienda a Saint Louis "The Howdy Corporation".

Inizialmente il suo lungo nome originale era "Bib-Label Lithiated Lemon-Lime Soda".

In realtà durante la Seconda Guerra Mondiale non vide un vero e proprio impiego e diffusione tra i soldati come per la Coca-Cola, ma venne comunque consumata seppur in minima parte. 

Per riconoscere le bottiglie realizzate nel periodo bellico bisogna conoscere certi dettagli ben specifici. 

Nel dettaglio le bottiglie prodotte negli anni '40 (oltre ad essere datata sul fondo) devono contenere ancora citrato di litio, che fu poi rimosso nel 1950.

Questa in foto è del 1944, vetro prodotto dalla Owens Illinois.

Il vetro utilizzato risulta essere molto spesso conferendo alla bottiglia stessa un peso elevato.