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Un elmetto da medico!

Questo breve articolo di blog vuole preannunciare la presentazione di questo nuovo elmetto partendo dalla sua scoperta. 

Ho deciso di pubblicare ancora una volta la foto che vedete qui a fianco (la cui storia la trovate QUI) perchè mi piaceva molto l'idea di poterla associarla a questo nuovo ritrovamento.

 

 

Tra pochi giorni pubblicherò le foto del guscio finito in questa categoria: ELMETTI DA RIUSO.

Ho pensato a lungo quale potesse essere la categoria più adatta a questo oggetto.

Subito il mio istinto mi ha indirizzato nella categoria degli elmetti relic. 

Ma poco dopo mi sono detto:  "no! sto assolutamente sbagliando!"

Perché si, secondo me (come vedremo) questo oggetto è uno dei pochi che si potrebbe considerare sia "relic" che da "riuso".

Infatti bisogna vedere sotto quale lato lo si osserva: guardando dal fronte potrebbe essere sicuramente un elmetto da scavo, ma dalla parte posteriore si può capire subito la storia della sua seconda vita, in un attrezzo contadino.

 

il ritrovamento

Ma per poter capire meglio quello che sto cercando di descrivervi bisogna partire dall'inizio del ritrovamento e mostrarvi qualche foto.

Mi trovavo ad un noto mercatino della zona basso veneto, quando a terra vi era posato questo sporco guscio di un M1. 

Le condizioni in cui  lo vedete qui sotto, sono esattamente quelle di come l'ho trovato io.

La parte frontale era così:

Ma appena lo presi in mano per poterlo scrutarlo meglio mi accorsi che il retro presentava una classica modifica da riuso.

La modifica (come molti di voi avranno già riconosciuto) consisteva in quella dell'applicazione di un manico in legno per far diventare il guscio una sorta di grande mescolo, una trasformazione tra le più diffuse, ma non tanto su elmetti alleati.

Nel mentre guardavo e scrutavo ogni parte (in cerca di qualcosa di rilevante) il mio occhio non ha potuto fare a meno di notare che sotto allo strato di ruggine vi erano alcune macchie rosse che se focalizzate a giusta distanza potevano far intravedere (a fatica) quel che sembrava una croce. 

Per cui accettai la sfida di un restauro e lo portai a casa con me. 

la pulizia

E' sempre molto difficile capire realmente quanto ancora possa essere presente il colore sotto all'ossidazione, ma solitamente se si riesce ad intravederlo, si hanno buone speranze che possa essersi conservato in gran parte al di sotto di essa.

Le procedure per la pulizia e restauro sono state molto chiare.

Sono partito con l'acido ossalico e successivamente con la stabilizzazione. 

In questo caso ho deciso di provare subito un'immersione in soluzione ossalica più concentrata del solito perchè non avevo intenzione di dover far fare al guscio più bagni, ma dargli subito una bella e forte disincrostazione al 70% al primo giro.

Nel video vedete esattamente il risultato di come si è presentato dopo 20 minuti in soluzione, inutile descrivervi lo stupore nel vedere riaffiorare così tanto colore!

E qui sopra dopo averlo spazzolato per la seconda ed ultima volta.

Dopodiché è proseguito con un'asciugatura naturale e finitura finale con una passata tamponata di owatrol. 

 

Ci risentiamo come detto tra pochi giorni per il risultato finale!!! 

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